Esposito è un cognome abbastanza diffuso, soprattutto nel napoletano: la sua origine gli viene dai quei bambini "esposti" davanti alle chiese, presso i conventi o davanti a case di privati da madri che non potevano permettersi o l'onta di un parto clandestino o il denaro per mantere il neonato.
Le uniche informazioni del fenomeno, nel nostro paese, ci sono date dai Registri di battesimo: non appena fatta la scoperta, possiamo immaginare, si procedeva ai primi soccorsi e ad avvertire il sacerdote. Il bambino veniva ammesso al sacramento "cum condicione", sotto condizione, dato il caso particolare. Poiché nessun Registro di morte segna la scomparsa di questi figli di ignoti, è da ritenere che fossero mandati in qualche istituto o avviati alla carriera ecclesiastica.
Il fenomeno, non del tutto sconosciuto anche nella nostra epoca, e forse oggi perpetrato con una ferocia che allora non era nota, era abbastanza diffuso in tutte le comunità. I Registri di battesimo di Piario presentano ben nove casi di bambini esposti, praticamente tutti nel corso del XVII secolo.
“Anno D(omi)ni 1628, die octava Martij.
Ego predictus parochus baptizavi infantem die 8 huius mensis repertam ante portam per quam ho(m)i(n)es ingrediunt Ecclesiam Parochialem S(anc)ti Antonij loci de Piario et cum condicione baptizavi cui impositum est nomen Maria patrinus fuit Ioannes Maria filius q. Zenini Todeschini de Piario qui nunc est consul dicti loci de Piario”.
Nell'anno del Signore 1628, il giorno 8 marzo.
Io, predetto parroco (Bartolomeo di Raimondo de Ianuicis da Cazzano, 1623-1632) ho battezzato una bambina trovata davanti alla porta per la quale gli uomini entrano nella Chiesa di Sant'Antonio del luogo di Piario e sotto condizione la battezzai, a cui fu imposto il nome Maria. Padrino fu Giovanni Maria figlio di tale Giovanni Todeschini di Piario, che ora è console del detto luogo di Piario.
“Anno D(omi)ni 1653 die 20 ianuarij.
Catarina che fu trovata alla porta di Bortolo Manella in un cistello è statta battezata da me P. Gulielmo Percaccio il padrino fu Mafe q. Stefen Legrenzi”.
Nell'anno del Signore 1653, il giorno 20 gennaio.
Caterina che fu trovata alla porta di Bortolo Manella in un cestino è stata battezzata da me padre Guglielmo Percassi (1644 - 1654), il padrino fu Matteo di tale Stefano Legrenzi.
“Die 14 Augusti 1655.
Ego predictus Curatus baptizavi infantem expositum, cuius pare(n)tes ignorant(ur) cui impositum fuit nomen Mariam susceptore v(ir)o Michaele Legrentio”.
Il giorno 14 agosto 1655.
Io, predetto curato (Giulio Zambelli, 1656-1657) ho battezzato una bambina esposta, di cui si ignorano i genitori, a cui era stato imposto il nome Maria, essendo scopritore Michele Legrenzi.
“Die 10 mensis februarij 1661.
Ego predictus parochus baptizavi infantem expositum cuius parentes ignorant(ur) cui impositum e(st) no(m)en Maria Madalena susceptore M(es)s(ere) Maffeo q.m Bartholome Contino”.
Il giorno 10 del mese di febbraio 1661.
Io predetto parroco (Bartolomeo Botto da Ardesio, 1657-1670) ho battezzato una bambina esposta di cui si ignorano i genitori, a cui fu imposto il nome Maria Maddalena, essendo scopritore Messere Matteo di tale Bartolomeo Contini.
“Die vig(esi)mo tertio mensis Iulij 1668.
Ego qui supra baptizavi infantem expositum inventum ante fores Ecclesiae S. Antonii Parochialis cuius parentes ignorant(ur) et sub con(dicio)ne baptizavi cum nesciam an antea fuisset baptizatus, non habens signum cui impositum est nomen Apollinaris patrinus Allovisius f(ili)us Io(hann)is Mariae Sperantij”.
Il giorno 23 del mese di luglio 1668.
Io soprascritto (Bartolomeo Botto) ho battezzato un bambino esposto trovato davanti alle porte della Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio, di cui si ignorano i genitori e lo battezzai sotto condizione poiché non so se sia già stato battezzato prima, non avendo alcun segno, a cui fu imposto il nome Apollinare. Padrino Luigi figlio di Giovanni Maria Speranza.
“Die 10 Iulij 1677.
Ego qui supra baptizavi infantem sine scripto inventum ante ianuam Ecclesiae Parochialis Sancti Antonij Abbatis huius loci cuius parentes ignorantur, cui impositum est nomen Martialem. Patrinus p(er) vero fuit Bartolomeus q.m Ioannis de Pezzolis de Zanarijs huius loci Piarij”
Il 10 luglio 1677.
Io soprascritto (Manfredo de Perolini de Piscatoribus da Villa d'Ogna, 1670-1710) ho battezzato un bambino trovato senza scritto davanti la porta della Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio Abate di questo luogo di cui si ignorano i genitori, a cui fu imposto il nome Marziale. Il padrino per vero fu Bartolomeo di tale Giovanni Pezzoli Zanari di questo luogo di Piario.
“Die 25 Iunnij 1692.
Ego qui supra baptizavi infantem cuius parentes ignorantur, cui impositum est nomen Ioseph Maria patrinus fuit Andrea filius Ioannis Danesij huius loci Piarij”.
Il giorno 25 giugno 1692.
Io soprascritto (Manfredo de Perolini) ho battezzato un bambino di cui si ignorano i genitori, a cui fu imposto il nome Giuseppe Maria. Padrino fu Andrea figlio di Giovani Danesi di questo luogo di Piario.
“Die qui septima Iulij 1703.
Ego praedictus Parochus baptizavi infantem, cui parentes ignorantur, expositum et inventum ante ianuam Ecclesiae, cui impositum est nomen Lucius, patrinus fuit Petrus q. Bonafini de Sperantijs ex hac Parochia Piarij”.
Il giorno cinq sette luglio 1703.
Io predetto parroco (Manfredo de Perolini) ho battezzato un bambino, di cui si ignorano i genitori, esposto e trovato davanti la porta della Chiesa, a cui fu imposto il nome Lucio, padrino fu Pietro di tale Bonafino Speranza da questa Parrocchia di Piario.
“Die vigesima quarta mense ut supra et anno.
Ego, qui supra baptizavi infantem inventum hoc mane ad ianuam domus sine nullo signo cuius parentes ignorantur, cui impositum est nomen Bartholomaeam matrina fuit Paula q.m Bonafini de Iudicib ex hac parochia”.
Il giorno 24 nel mese [agosto] e anno [1705] come sopra.
Io, soprascritto (Manfredo de Perolini) ho battezzato una bambina trovata questa mattina alla porta della casa senza alcun segno, di cui si ignorano i genitori, a cui fu imposto il nome Bartolomea. Madrina fu Paola di tale Bonafino Giudici da questa Parrocchia.
Apparso su B.A.S.P. Luglio/Agosto 2004
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