Relazione.
“Il giorno primo di agosto 1594. Fu convocato a rapporto il reverendo presbitero Arighino de Albricis che detiene la cura delle anime nel luogo di Piario e interrogato rispose: "Dal mese di ottobre in qua ho exercitato la cura nella chiesa parrocchiale di S. Antonio del luogo di Pierio de licentia del molto reverendo mons. vicario espiscopale". Interrogato rispose: "Detta chiesa non è titolata ma la visinanza vi fa celebrar per far la cura". Interrogato: "Hanno alcuni beni lasciati alla vicinanza et alla chiesa i quali incantano et crede ne cavino e £ 200 che non so […] ed a me danno £ 335 a ragion d'anno. Le anime di quella cura sono ca. 210 de' quali ve ne sono da comunione ca. 90 et tutti sono confessati e comunicati". Interrogato rispose: "In detta chiesa non sono benefici alcuni né cappellanie titulate ch'io sappia". Interrogato disse: "Vi è la scola del corpus D(omi)ni senza entrata, quella della Madonna che ha entrata ca. £ 40 et la scola di S.to Xstoforo quale fanno a Venetia quelli homini di detto luogo quali stanno a Venetia et pagano £ 50 alla visinanza per mantenere il curato. Quella del corpo di Xsto non è aggregata ad alcuna confraternita di Roma". Interrogato rispose: "Vi hanno una mi(se)ri(cordi)a di reddito di £ 15 in ca. et la danno nella mercede del curato". Interrogato rispose: "Non tengo donne alcune in casa per mia servitù". Interrogato rispose: "Io ho insegnato la dottrina x.na [cristiana] fin alla Pasca passata ma da l'hora in qua no perché non vi vengono. Sòno et faccio l'orazione della sera in chiesa". Interrogato rispose: "Prete Roberto de Patroni ha portato via il libro dei battezzati e dei matrimoni et non l'ha voluto dare et io ho tenuto conto di quelli ho battezzati e de matrimoni fatti sopra una carta et ho detto alli homini si facciano restituire il libro o ne provedano un altro". Interrogato rispose: "Non vi sono alcuni sospetti di heresia né concubinarii né adulteri né usuraii pubblici". Interrogato circa altre cose disse: "Non vi è alcun scandalo [se non] che una figliola del Bon Salvinello moglie di Betino Panza et sta separata da lui habitando in casa del padre che non so per qual causa et alla Pasca non volendola admettere mi promise di ritornare col marito et vi ritornò et gli è stata per quatro dì et poi si partì et non vi è più ritornata". Interrogato circa altre cose disse: "Io non ricordo altro". Un certo Isacco di Bartolomeo de Giordani di Piario messere dei confratelli della scuola della Beata Maria Vergine, uomo di cinquantacinque anni d'età […] sotto giuramento interrogato disse: "Messer prete Arighino di Albrici fa la cura della nostra chiesa parrocchiale di S. Antonio di Pierio". Interrogato disse: "Noi si contentiamo del suo governo et di lui non si posso dire se non che è troppo liberale et lui spende volentieri del resto su di lui non conosco scandalo alcuno et lui attende molto bene alla cura et pur dechiara l'Evangelio, è vero che talvolta è un poco lungo". Interrogato disse: "Non […] dopo che […] ha tenuto in casa donna alcuna". Interrogato disse: "Io non so che in detto luogo siano alcuni sospetti di heresia". Interrogato disse: "Manco vi sono concubinarii né usuraii pubblici né altre persone scandalose". E […] su altre cose interrogato disse di non sapere nulla di scandaloso».
Il sacerdote precedente, Roberto de Patronis, si è allontanato per circa due anni e nel frattempo è sostituito da Arighino de Albricis. Ma prete Roberto tornerà per rimanere almeno fino al 1601. Il sacerdote lamenta il fatto che questi abbia sottratto i libri dei battezzati e dei matrimoni. Nei decreti vedremo come il vescovo ordini l'immediata restituzione dei registri, pena la sospensione. Dobbiamo ragionevolmente pensare che tale disposizione sia stata prontamente eseguita, se poi vediamo ritornare il de Patronis come sacerdote. Credo anche sia necessaria una piccola riflessione. La grave pena minacciata dal Vescovo per il furbo sacerdote lascia intendere quanta importanza veniva data a tali registri, soprattutto se consideriamo che allora era una innovazione molto recente, sancita dal Concilio di Trento. Vi sarete resi conto che praticamente ovunque le maggiori informazioni sulle comunità cristiane sono date da questi registri, compilati con cura dai rettori delle Parrocchie. Nel caso de Albricis-Patronis sopra trattato, a dire il vero, si tratta più di una questione economica: la carta all'epoca non doveva essere così economica come oggi...
Il movimento demografico ha acquisito un'impennata non indifferente: 210 anime di cui 90 da comunione. I conti tornano. In quattro anni sono nati almeno trenta bambini, mentre il numero degli adulti è rimasto, in generale, invariato. E' un piccolo momento storico per Piario, dopo venticinque anni di ristagno demografico finalmente si raggiunge e supera la soglia delle due centinaia.
Per quanto riguarda le confraternite possiamo dire che i parrocchiani hanno mantenuto la loro parola, espressa quattro anni prima, e hanno fondato la scuola del SS. Sacramento (che nei vari documenti riceve i nomi più diversi: del Corpo di Cristo, del Corpus Domini, del Sacramento), tuttavia la giovane istituzione non ha ancora un reddito.
L'intervistato di turno è ancora tale Isacco de Giordani. Abbiamo la prova essere la stessa persona citata nel 1590 sia perché è ancora confratello (addirittura caneparo?) della confraternita di S. Maria sia perché dai suoi 52 anni è passato ai 56 non ancora compiuti.
Decreti.
“Nella Xsa [chiesa] parrocchiale di S. Antonio abate di Piario.
Si accomodi l'altar maggiore con la malta coprendolo con la tela incerata. Si faccia dorare il tabernacolo. Si ponga il confessionario attaccato alla ferata del choro. Si faccia indorara il calice sconsacrato. Si faccia una cappa al Battisterio per riparo dell'acqua e della polvere. Prete Arrighino ricuperi il libro dei battezzati e dei matrimoni da prete Roberto de Patroni pagandoli la carta e niente più. Et detto prete Roberto sia tenuto a darglieli subito sotto pena di sospensione”.
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