[…] Perché il bene a venire del mondo dipende in parte da azioni di portata non storica; e se le cose, per voi e per me, non vanno così male come sarebbe stato possibile, lo dobbiamo in parte a tutti quelli che vissero con fede una vita nascosta e riposano in tombe che nessuno visita
G. Eliot, Middlemarch

sabato 3 settembre 2011

Restauri alla Chiesa di San Rocco di Piario, ca. 1575

L’interessante documento preso in considerazione in questa sede costituisce un cinquecentesco contratto di ristrutturazione della chiesa campestre di San Rocco a Piario, conservato in un codice composto denominato Istrumenti di S. Croce - S. Reliquie - Via Crucis, 1516-1896 (inv. 1516-R4a, pp. 58-59).
Il testo non è datato, ma è scritto in una grafia inconfondibile, attribuita ad un certo Cristoforo di Usasco che altrove firma i suoi testi, attivo come scrivano fra il 1560 e il 1592. Un secondo indizio interno è fornito dalla clausola che prevede l'ultimazione dei lavori entro quarantacinque giorni. Nei Decreti per la visita apostolica di San Carlo Borromeo nel 1575, il cardinale aveva imposto la sistemazione dell'oratorio entro tre mesi, quindi entro il novembre 1575. È un periodo più lungo di quello stabilito dal contratto, ma forse i piariesi avevano in mente altri lavori, non inclusi nel contratto e la cui documentazione non si è conservata. All’epoca della visita la chiesa era aperta sul davanti ed in condizioni indecenti; si ordinò di chiudere le pareti d'ingresso, ampliare e ornare l'altare, mettere a livello il pavimento.
La data incisa sul portale d'ingresso della chiesa è 1594. Evidentemente è la data di ulteriori lavori che portarono all'edificazione del solo portale, che forse sostituiva una più semplice forma del 1575. Come già detto il summenzionato Cristoforo smise di scrivere nel 1592, e quindi il nostro documento non può essere datato al 1594.

“Memori[a] p(er) far la fabricha da S(an)to Rocho.
Prima bisogna adisconerzer et meter suso la colmariza [il trave maestro, ndr] e le cantere che sara bisogna et solarlo de soto codege et la colmariza vanze fora braza n(umer)o tre et doij ligne vanze dala banda con le soij ligne mise ancha ala colmariza et plolarle [piallarle] et anchora e trevele tre p(er) banda et squadrarle et plolarle et anchora e trevele et che le sia solade de asé plolade et drizade quel che sarà bisogna et murar le trevele in dol muro quel che sarà bisogna et le mure sel gen bisogna et anchora che la sia laudada.
Al comenzar de l’opera sege darà uno schudo et a compir de l’opera che ge sia datto el suo pagamento et sege darà tutta la roba la arente [sabbia] a la fabricha le prede [sassi] et la colzina [calce] et el sabion sul dito locho.
M(agist)ro Zeni fiol q(uondam) Zampeder dol Todeschì sia in cantada la supra schrit[ta] fabricha da conzar in lire vinte tre in termino di zorne quaranta overo uno mese e mezo a conzarla como apar del supra como ano d’incanto soldi trenta zinq(ue) che sono in tuto L(ire) 24 (soldi) 159.
M(agist)ro Salvi q(uondam) Cumi dol Salvinel sia ancha luij de incanto p(er) conto de la ditta fabricha soldi vinte val L(ire) 1 (soldi).
M(essere) Ant(oni)o de Ordà sia anchora luij de in canto p(er) conto de la supra scritta fabricha soldi zinquantatré val L(ire) 2 (soldi) 13 (denari).
Memoria de le vesine de Pier serano contente dar conzar S(an)to Rocho.
S(er) Ant(oni)o de Ordà, M(agist)ro Cristofen q(uondam) Bon dol Salvinel, Zant(oni)o Gidi d’Andriet, Lucha q(uondam) Tomasi, M(esser) Zaia(co)mo q(uondam) Sandrì dol Conti, M(esser) Fran(cesc)o q(uondam) Andreia ditto Chizoloto, M(agist)ro Mafio q(uondam) M(agist)ro Zouani Dusascho, S(er) Usascho Ber(tola)mi Dusascho d’Andriet, M(agist)ro Salvi q(uondam) Cumi dol Salvinel, S(er) Berto(la)mi suo fratelo, S(er) Zeni q(uondam) Zampeder dol Todeschì, Usaschi q(uondam) Tomasi, M(agist)ro Salvi q(uondam) Peder dol Bon, M(essere) Zaiacomo fiolo q(uondam) Sandri ditto Conti et S(er) Lucha q(uondam) Tomasi le quale se obliga a far la p(ro)vision da schuder de le legate et altre denare dele quale se ge dara disignarano et anchora far la provesion del ligname et quelo che sarà bisogno et se ge darà la libertà da far de reson [de] ogna uno che debitor”.

Apparso su L'Eco del Sapél Nè, Agosto 2022

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